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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

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Solidarietà agli studenti e alle studentesse manganellati\e a Torino

basta-repressione
E a corollario dell'azione di Governo della destra non potevano mancare i manganelli branditi dalle forze dell'ordine contro studenti\sse che avevano organizzato una manifestazione di protesta in occasione della visita del premier Meloni.
Cariche continue, l'ultima assai violenta sotto la Mole, per impedire al corteo di avvicinarsi ai palazzi del potere.
L'Italia delle Regioni invoca autonomia differenziata, il Governo raschia il fondo del barile e annuncia nuove privatizzazioni mentre regala soldi alle imprese tra riduzione del cuneo fiscale, sgravi e finanziamenti vari.
I salari italiani hanno perso potere di acquisto come mai accaduto in altri paesi Ue, la soluzione per il Governo è raschiare il fondo del barile evitando che le imprese pubbliche e private accordino aumenti reali adeguati al costo della vita.
Il Governo che accresce le spese militari e taglia quelle sociali cancellando il reddito di cittadinanza è un Esecutivo di classe che accompagna provvedimenti populisti, pagati dallo Stato, con la sostanziale austerità salariale e contrattuale lesinando fondi alla istruzione e alla sanità.
La repressione di piazza del dissenso organizzato dal mondo studentesco è un segnale preoccupante di come il Governo intende relazionarsi al malessere sociale esistente nel paese.
Ordine e disciplina, manganello e militarizzazione delle scuole di ogni ordine e grado, repressione del dissenso sono le classiche risposte della destra . La nostra solidarietà va a quanti hanno deciso di scendere in piazza e manifestare contro un Governo che perpetra politiche classiste contro i ceti sociali meno abbienti
Redazione di Lotta Continua
Marco Rossi, Le Ombre di Fiume, tra nazionalismo e...
Gravi minacce alla vita e alla salute di Abdullah ...
 

Commenti 1

Ospite - Marco il Giovedì, 05 Ottobre 2023 14:31

Storicamente la protesta e il dissenso nel ns. beneamato paese sono sempre stati intesi e trattati come problemi di ordine pubblico. Con un governo di stampo fascista, la linea non può certo cambiare, purtroppo. Anzi: sono convinto che la repressione è destinata a inasprirsi. Chiunque non la pensa come i gentili signori al potere oppure "osa" rivendicare dei diritti (anche se si tratta di diritti costituzionali, come il diritto allo studio, il diritto alla salute, il diritto ad un salario sufficiente per vivere, etc.) è assimilato senz'altro ai sovversivi ed ai terroristi. Da affrontare con i manganelli, le armi, le denunce e il carcere. E le proteste, le richieste di aiuto, le grida di dolore nei casi più atroci di indigenza e di disagio chiaramente rimangono senza alcuna "sponda" istituzionale, mancando totalmente in sede parlamentare ogni e qualsiasi formazione che effettivamente e realmente si collochi a fianco dei ceti più deboli. E che ne difenda gli interessi ed i bisogni. Di fatto, e ciò è attestato da numerosi elementi, TUTTE le formazioni politiche rappresentate in parlamento si sono spostate progressivamente ma inesorabilmente verso le posizioni di destra. Lasciando totalmente solo e indifeso il proletariato, i lavoratori, gli studenti, i disoccupati, i pensionati, i poveri, i malati, etc, etc.

Storicamente la protesta e il dissenso nel ns. beneamato paese sono sempre stati intesi e trattati come problemi di ordine pubblico. Con un governo di stampo fascista, la linea non può certo cambiare, purtroppo. Anzi: sono convinto che la repressione è destinata a inasprirsi. Chiunque non la pensa come i gentili signori al potere oppure "osa" rivendicare dei diritti (anche se si tratta di diritti costituzionali, come il diritto allo studio, il diritto alla salute, il diritto ad un salario sufficiente per vivere, etc.) è assimilato senz'altro ai sovversivi ed ai terroristi. Da affrontare con i manganelli, le armi, le denunce e il carcere. E le proteste, le richieste di aiuto, le grida di dolore nei casi più atroci di indigenza e di disagio chiaramente rimangono senza alcuna "sponda" istituzionale, mancando totalmente in sede parlamentare ogni e qualsiasi formazione che effettivamente e realmente si collochi a fianco dei ceti più deboli. E che ne difenda gli interessi ed i bisogni. Di fatto, e ciò è attestato da numerosi elementi, TUTTE le formazioni politiche rappresentate in parlamento si sono spostate progressivamente ma inesorabilmente verso le posizioni di destra. Lasciando totalmente solo e indifeso il proletariato, i lavoratori, gli studenti, i disoccupati, i pensionati, i poveri, i malati, etc, etc.
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