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Storicamente la protesta e il dissenso nel ns. beneamato paese sono sempre stati intesi e trattati come problemi di ordine pubblico. Con un governo di stampo fascista, la linea non può certo cambiare, purtroppo. Anzi: sono convinto che la repressione è destinata a inasprirsi. Chiunque non la pensa come i gentili signori al potere oppure "osa" rivendicare dei diritti (anche se si tratta di diritti costituzionali, come il diritto allo studio, il diritto alla salute, il diritto ad un salario sufficiente per vivere, etc.) è assimilato senz'altro ai sovversivi ed ai terroristi. Da affrontare con i manganelli, le armi, le denunce e il carcere. E le proteste, le richieste di aiuto, le grida di dolore nei casi più atroci di indigenza e di disagio chiaramente rimangono senza alcuna "sponda" istituzionale, mancando totalmente in sede parlamentare ogni e qualsiasi formazione che effettivamente e realmente si collochi a fianco dei ceti più deboli. E che ne difenda gli interessi ed i bisogni. Di fatto, e ciò è attestato da numerosi elementi, TUTTE le formazioni politiche rappresentate in parlamento si sono spostate progressivamente ma inesorabilmente verso le posizioni di destra. Lasciando totalmente solo e indifeso il proletariato, i lavoratori, gli studenti, i disoccupati, i pensionati, i poveri, i malati, etc, etc.
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