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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

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Il declino della prima stagione dei governi progressisti latinoamericani sfocerà in una nuova fase popolare e di lotta nel sub-continente?

Il declino della prima stagione dei governi progressisti latinoamericani sfocerà in una nuova fase popolare e di lotta nel sub-continente?

A partire dall’inizio del nuovo millennio in America Latina si  è aperta una fase evolutiva sostanzialmente inattesa, a testimonianza del fatto che il Sub-continente, seppur a lungo depredato e sottomesso non era stato completamente soggiogato. Movimenti, forze politiche progressiste e comunità indigene, provati dai fallimenti di un ventennio di politiche neo-liberiste, hanno preso consapevolezza (forse illuminati dall’esperienza Zapatista in Messico) delle proprie potenzialità, aprendo una stagione di rivendicazioni e di progettualità politica in larga misura imprevista. L’elezione in Brasile, a Presidente della Repubblica, di Luiz Inacio "Lula" da Silvia nel 2002, ha sancito il decollo di una nuova fase, avviata dalla vittoria di Chavez alle presidenziali venezuelane del 1998, che nel giro di pochi anni ha visto l’ascesa di governi di diversa natura politica e in totale rottura con la storia, recente e passata, dell’intero Sub-continente.

Nel 2009, anno che ha rappresentato l’apogeo della stagione dei governi progressisti latinoamericani, addirittura otto dei dieci principali paesi dell'America Meridionale erano governati dalla sinistra, nelle sue varie declinazioni. Oltre al Salvador, al Nicaragua, all’Honduras, alla Repubblica dominicana e al Guatemala in America Centrale. In quest’ultimo paese, così come in Paraguay, era la prima volta nella propria storia che i progressisti salivano al potere.

La reazione delle forze conservatrici e imperialistiche non ha tardato molto ad arrivare presentandosi in vesti diverse e più raffinate rispetto ai cruenti Golpe dei decenni passati: oggi assume la forma di uno strangolamento economico del Venezuela, di un colpo di Stato parlamentare in Brasile ai danni di Dilma Rousseff o di una giudiziarizzazione della politica, con l'arresto di Luiz Inácio Lula da Silva sempre in Brasile e con le minacce contro l'ex presidente Cristina Fernández de Kirchner in  Argentina, ma anche contro il vicepresidente Jorge Glas in Ecuador. A seguito di questa controffensiva restauratrice, sommata a limiti propri nelle scelte di politica economica (estrattivismo redistributivo, mancanza di riforme incisive, corruzione ecc..), in Sudamerica attualmente rimangono in carica solo tre governi progressisti, in Venezuela, in Bolivia e in Uruguay vista l'ondivaga politica di Lenin Moreno, l'ambiguo successore di Correa, in Ecuador (tabella 1).

L'attuale fase latinoamericana è dunque caratterizzata da una crisi della stagione dei governi progressisti che, iniziata a fine 2015 con la vittoria del liberista Macri in Argentina, è definitivamente tramontata a fine 2017 con il ritorno del magnate televisivo Sebastian Pinera alla presidenza del Cile, ponendo in grave incertezza il fecondo processo di integrazione regionale simmetrico (fra stati con stesso livello di sviluppo economico) sviluppatosi negli ultimi lustri.

La situazione geopolitica del sub-continente, a seguito anche dell'aumento delle pressioni dell'amministrazioni Trump, risulta contrassegnata da incertezze e tensioni che vanno intensificandosi principalmente sul governo Venezuelano e sulle principali potenze regionali. Scenario complesso che, ovviamente, non sfugge nemmeno alle classi subalterne e ai movimenti sociali, contadini e indigeni del subcontinente che non a caso hanno ripreso forza ritornando in massa in piazza contro i provvedimenti antipopolari adottati, non solo in politica economica, da Macri e Temer e che hanno prodotto pesanti effetti sulle loro condizioni di vita.

 

Stato

Attuale Presidente

Inizio mandato

Orientamento politico

Argentina

Mauricio Macri

Novembre 2015

Centro Destra

Bolivia

Evo Morales

Gennaio 2006  - 2010 - 2015

Sinistra/Centro- Sinistra

Brasile

Michel Temer

31 agosto 2016

Centro Destra

Cile

Sebastian Piñera

2010 -13 e marzo 2018

Destra/Centro-Destra

Colombia

Ivan Duque

Agosto 2018

Destra

Ecuador

Lenin Moreno

Maggio 2017

Centro-Sinistra

Paraguay

Horacio Cartes

Agosto 2013

Destra

Perù

Martin Viczarra

Marzo 2018

(subentrato a Kuczynski)

Destra

Uruguay

Tabarè Vazquez

Marzo 2005 -

marzo 2015

Centro-Sinistra

 

Venezuela

Nicolas Maduro

Marzo 2013 -

Maggio 2018

Sinistra

Tabella 1: situazione politica nei principali stati dell'America Meridionale

 In blu i governi che hanno cambiato orientamento politico dalla fine del 2015

La prima stagione dei governi progressisti latinoamericani è irrimediabilmente in fase declinante ma, come la storia ci insegna, mentre il vecchio si esaurisce talvolta già si intravedono i nuovi germogli. In particolare in Brasile nel quale, viste le difficoltà giudiziarie di Temer e le nuove elezioni presidenziali all'orizzonte, il Frente Brasil Popular si sta riorganizzando dal basso aggregando tutta la galassia di oltre 80 movimenti e partiti e lotta per la scarcerazione di Lula che continua ad essere nettamente in testa nei sondaggi per le imminenti elezioni presidenziali.

La netta affermazione del progressista Andres Manuel Lopez Obrador (tabella 2) al primo turno delle recenti elezioni presidenziali messicane è un segnale di speranza per la nascita di una nuova stagione progressista in tutta l'America Latina che superi gli errori e i limiti del passato e metta al centro gli interessi esclusivi dei ceti popolari, delle comunità indigene e dell'ambiente, attuando profonde riforme nella struttura economica e sociale interna dei paesi partendo dalla riduzione degli squilibri, ancora i più marcati su scala globale, e dalla riforma agraria che riduca gli immensi latifondi e distribuisca la terra ai milioni di campesinos che ancora ne sono privi.

 

Tabella 2: situazione politica del Messico e dei principali stati dell'America Centrale

 

Stato

Attuale

Presidente

Inizio mandato

Orientamento politico

Costa Rica

Carlos Alvarado

Maggio 2018

Centrosinistra

Cuba

Raul Diaz-Canel

Aprile 2018

Sinistra

Rep.Dominicana

Danilo Medina

Agosto 2012

Centro

El Salvador

Salvador Cerén

Giugno 2014

Sinistra

Guatemala

Jimmy Morales

Gennaio 2016

Destra

Haiti

Jovenel Moise

Gennaio 2017

Centro/Destra

Honduras

Juan  Hernandez

Gennaio 2014 -2018

Destra

Nicaragua

Daniel José Ortega

1985-90 e 2007 - 2011 - 2016

Sinistra?

Panamá

Juan Carlos Varela

 Luglio 2014

Centro - Destra

Messico

Andres Manuel Lopez Obrador

Dicembre 2018

Sinistra

 

 

Andrea Vento - 13 luglio 2013

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