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02.10.2018 L'arresto di Domenico Lucano, sindaco di Riace, con l'ignobile aggiunta del divieto di dimora per la sua compagna Tesfahun Lemlem, è un attacco pesante a un modello sociale che va ben oltre la semplice accoglienza: questa non è la storia di un inquisito, ma di una comunità vivente.
In effetti il 'modello Riace' in questo momento è forse il più avanzato esperimento di economia solidale applicata su un territorio omogeneo: un'economia che opera una reale ridistribuzione della ricchezza sociale, inclusiva e universale, con tutta la creatività necessaria a gestire pochi fondi
Riace è paese di emigranti da almeno cent'anni, dove restano solo vecchi, i giovani appena possono fuggono in cerca di fortuna, con ogni mezzo; si è parzialmente ripopolato proprio con l'arrivo dei migranti: è un vecchio trucco che funziona sempre, se hai un problema cercane un altro, pensati insieme possono darti la soluzione. I problemi sono una risorsa, e Riace ne è piena: povertà, disoccupazione, degrado urbano, depressione.
Con le sue iniziative Mimmo ha ridato vita all'economia locale, con una circolazione monetaria forzosamente limitata: prima di tutto, le case vuote del paese sono state messe a disposizione dei migranti in comodato d'uso gratuito, realizzando così il principio del diritto universale e gratuito a un'abitazione dignitosa.
I fondi ministeriali sono invece devoluti a due cooperative che organizzano corsi di formazione; i corsisti ricevono una borsa lavoro e dai corsi sono nate botteghe di ceramica e tessitura e ha riaperto anche la scuola elementare. Le cooperative gestiscono anche il servizio di raccolta differenziata, con due asini. In tutte le attività sono coinvolti migranti e riacesi. Un sistema di bonus infine permette di fare piccole spese.
In un'intercettazione telefonica Mimmo rivendica la scelta di procurare con ogni mezzo documenti legali a una migrante, l'accusa è di organizzazione di matrimoni di comodo per ottenere la cittadinanza: una pratica coscientemente illegale, dettata dalla passionalità di chi è coerente fino in fondo con ciò in cui crede. Altra accusa è di aver affidato la raccolta rifiuti senza gara e bando.
L'economia solidale praticata a Riace ha riattivato in pochi anni la vita economica, sociale e culturale del paese, dimostrandosi vincente a fronte del fallimento palese del modello consumista, che non può accettare passivamente quello che oggettivamente è il nuovo sistema economico che avanza, nella coscienza che solo il superamento del capitalismo può salvare il pianeta e garantire almeno una possibilità di futuro per le giovani generazioni.
La migliore difesa da questo attacco è diffondere il modello Riace applicandolo alla realtà del proprio territorio, coinvolgendo e rimettendo in comunicazione le generazioni, riattivando la memoria e affidando le decisioni direttamente alla comunità, con laboratori di formazione e progetti con le scuole.
Ora senza il suo sindaco, Riace proseguirà l'esperimento? Di certo il commissario non farà nulla per agevolarlo, molto dipenderà dalla scelta della comunità locale e dalla sua capacità di autorganizzazione: confidiamo però nel valore della viva esperienza del cambiamento.
Massima solidarietà e complicità con Mimmo e Tesfahun! Sosteniamo e mobilitiamoci per Riace!
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